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L’ARTE E’ BELLEZZA

Ritratti, Arte Sacra, Opere d'Arte, Architettura, MOSAICI

L'arte si esprime in varie forme e Erik A. Frandsen, nato nel 1957, a Randers, ne ha esplorate molte  trasmettendo un messaggio pieno di novità e bellezza.

Photocredit @ErikFrandsen profilo FB

LA STORIA DI ALDO

Ritratti, Arte Sacra, Opere d'Arte, Architettura, MOSAICI

Avevo 11 anni ed avevo appena finito le scuole elementari, quando un mattino, passeggiando per le vie di Valdicastello, il mio paese che era appena uscito, come tutti i paesi della nostra Italia, martoriato e ferito, dalla grande guerra che aveva visto la mia infanzia costellata di privazioni, paura e dolore, mi imbattei in Lino, che faceva l’operaio in una ditta di Pietrasanta, e che seduto sulle scale del monumento, valutandomi con un’occhiata, mi chiese:

“O bimbo, ma tu avresti voglia di imparare a fare il mosaico? La mia ditta cerca un apprendista, ma uno che abbia voglia di lavorare”

Lo guardai, sorrisi e dissi: “Si che avrei voglia, tanta voglia, ma sento il babbo e la mamma e poi vi faccio sapere”.

All’epoca si dava ancora del Voi alle persone più grandi, in segno di rispetto e deferenza, e veniva così, naturale, senza pensarci troppo.

Corsi via, più veloce che potevo, per raccontare alla mamma di questa offerta, così meravigliosa, così più grande di me, che mi faceva sentire già uomo, già adulto e, al mattino dopo, mi alzai con il primo canto del gallo e, con il cuore che mi batteva forte, mi incamminai verso Pietrasanta con una borsa, grande, più grande di me, che toccava quasi per terra e che conteneva il mio pranzo.

La passeggiata, quella mattina, come per tutte le mattine successive, fu breve, perché per la strada incontrai Napoleone dell’Erné, che mi dette un passaggio in bicicletta, così che arrivai in anticipo davanti al cancello dalla ditta Ferrari&Bacci.

Entrai, cominciai a guardarmi intorno e scoprii un mondo fatto di colori, forme, figure, minuscoli pezzetti di smalti colorati, grandi banconi di legno sui quali, gli operai stavano ricurvi con un martellino in mano, fischiettando una canzone, in allegria.

Gli operai erano 6 e a pensarci bene oggi, non erano molto più adulti di me, visto che avevano tra 18 e i 20 anni, ma a me, quel giorno, sembrarono uomini fatti…

Ricordo che il più grande di tutti aveva solo 30 anni, ma all’epoca a 30 anni eravamo adulti, con famiglia e figli.

All’epoca avevamo altre responsabilità: dovevamo ricostruire una nazione.

Dopo una breve visita, breve perché, il lavoro era tanto e tempo da perdere non ce n’era, Il Ferrari, così lo chiamavamo e così lo chiamai per il resto della nostra vita insieme, mi diede un paio di forbici e mi disse:” Ricopiale su un foglio e poi riempi la forma di mosaici”, allungandomi una scatolina piena zeppa di pezzetti di smalti multicolori.

DAL LAVORO ALL’AMICIZIA IN UN VOLO VERSO ATLANTA

Arte Sacra, Opere d'Arte, MOSAICI

 

A volte credo che il mio lavoro sia una benedizione. Una benedizione, qualcuno potrebbe pensare, a causa dei soldi che comporta. No, risponderei, a causa delle persone che coinvolge. Il mio lavoro mi mette in contatto, quotidianamente, con persone di tutto il mondo: nazionalità diverse, tradizioni diverse, costumi diversi, ma uno stesso scopo: l'arte per l'arte. Alcuni vanno e vengono, come i lavori che portano con sé. Alcuni rimangono per sempre con me. Ci stavo pensando quando ho incontrato Barbara, la mia blogger, in una fredda e umida sera del febbraio di febbraio, quando tutti erano già fuori, impegnati a fare shopping nelle vivaci e colorate strade di Pietrasanta durante la fiera del patrono San Biagio.

QUEL SENSO DI VUOTO

Arte Sacra, Opere d'Arte, MOSAICI

 

 

Nel 1990 mi sono impiegato presso Ferrari & Bacci e ho iniziato quella meravigliosa avventura che è il mio lavoro nel settore dei mosaici. Fu un anno speciale quando accaddero molte cose uniche: le due parti della Germania furono riunite e la Germania divenne una sola; il campionato mondiale di calcio si è tenuto in Italia e l'Italia è stata eliminata dall'Argentina nella semifinale ... che peccato ...; e in Sudafrica, l'apartheid è stato eliminato per sempre e i neri potevano iniziare a vivere una vita migliore e più dignitosa. Mentre il mondo in generale era ricco di eventi, il mio mondo personale divenne improvvisamente pieno di interesse e novità e lasciai l'Italia per andare a Orlando per lavorare su quello che era, all'epoca, il mio primo grande incarico nel mosaico artistico.Felicità, ansia, eccitazione ... Queste sono state le emozioni che ho vissuto durante il mio lungo volo per Orlando, dove avrei soggiornato per un periodo di 2 mesi per installare il mosaico più grande su cui avevo lavorato, fino ad allora. Nel momento in cui sono atterrato, ho sentito che stava per iniziare un'avventura e mi sentivo pronto per quello. Sono stato accolto calorosamente dalla famiglia che ha gestito il cimitero di Orlando, che, dopo un po ', è diventata una famiglia per me, nel vero senso della parola: persone con cui ho condiviso i miei giorni e le mie notti; persone con cui ho condiviso il mio successo e le mie preoccupazioni, persone che sono diventate amiche e poi migliori amiche. Ci siamo avvicinati così tanto che sono arrivato a scegliere David L. Neel, il figlio del direttore del cimitero, come il mio testimone, per il mio matrimonio con Silvia, al mio ritorno a casa, ma questa è un'altra storia ... Ho iniziato a lavorare e, giorno dopo giorno, il mosaico ha preso forma e i colori sono diventati vividi in ogni singolo dettaglio:

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